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Disordini Cranio Mandibolari

I disordini cranio-mandibolari o disordini cranio-cervico-mandibolari costituiscono un insieme di situazioni dolorose e/o disfunzionali di natura infiammatoria o degenerativa che interessano le articolazioni temporomandibolari (ATM), la muscolatura della mandibola e le strutture che hanno rapporti anatomici e funzionali con esse.

La mandibola è un osso che possiede due articolazioni speculari (con dischi interarticolari che la legano alle ossa temporali) che permettono movimenti di rotazione e traslazione complessi nei diversi piani sello spazio.

La muscolatura masticatoria inserita sulla mandibola partecipa a ogni posizione e movimento mandibolare con muscoli elevatori, muscoli abbassatori e altri muscoli per i movimenti di protrusione-retrusione.

Inoltre cooperano con i muscoli della masticazione muscoli come il trapezio e lo sternocleidomastoideo per i movimenti della testa sul collo, determinando di conseguenza la posizione della mascella. Questo complesso gioco muscolare può essere considerato sinergico nei movimenti dell’apparato stomatognatico.

Tra i vari movimenti della mandibola, quello che provoca il massimo contatto tra le due arcate dentali (massima intercuspidazione dentale, occlusione) è importante per capire l’origine di alcuni disturbi cranio-mandibolari. Ogni contatto tra le arcate in massima intercuspidazione provoca un input propriocettivo che influenza il tono e la postura muscolare della testa.

Quando manca una situazione di equilibrio nell’occlusione, per varie cause, si potrà avere una occlusione adattata, patologica, che può provocare disturbi cranio-mandibolari.

Quali sono i sintomi dei disordini cranio-mandibolari?

I sintomi possono essere molteplici, innanzitutto il dolore mandibolare, poi mal di testa, vertigini e acufeni (fischi e sibili alle orecchie), dolore al viso e al collo. Spesso i movimenti della mandibola sono limitati (difficoltà ad aprire la bocca), il paziente può avvertire rumori all’ATM, può avere la sensazione di non riuscire più a chiudere i denti nella posizione abituale o di chiuderli di volta in volta in posizione diversa. Talvolta si hanno episodi di mandibola bloccata.

Quali sono le cause principali dei disordini cranio-mandibolari?

Sono molteplici, alcune parafunzionali (cioè legate a stress e fenomeni psichici), altre biomeccaniche disfunzionali (p.es. traumi, malocclusione dentale, artrite o artrosi dell’ATM).

Digrignare i denti (bruxismo) o serrare con forza le due arcate dentarie (serramento o clenching) sono due atteggiamenti molto frequenti che possono riguardare fino al 40% della popolazione.

È in pratica un modo che ha il nostro organismo per scaricare stress e tensioni, ma sono atteggiamenti che possono essere devastanti sia per i denti sia per gli effetti posturali e articolari che inducono.

Normalmente i denti vengono a contatto tra di loro per circa 20 minuti al giorno, nel bruxismo sono in contatto anche 6-8 ore su 24 con effetti spesso gravi sul consumo dei nostri denti.

Una causa abbastanza frequente di questi disordini può essere anche il “colpo di frusta” (p.es. da incidente automobilistico), che per uno stiramento dei muscoli trapezi può causare una contrattura più o meno importante che spesso coinvolge anche le strutture masticatorie.

Diagnosi dei disordini cranio-mandibolari

È bene rivolgersi a un odontoiatra che si occupi di gnatologia.

Andranno verificate:

  • l’occlusione dentale
  • la mobilità della mandibola e l’eventuale presenza di rumori durante i movimenti
  • il tono muscolare

A volte potranno essere chiesti esami radiografici per un migliore inquadramento diagnostico (radiografia panoramica, radiografie dell’ATM)

Cura dei disordini cranio-mandibolari

In caso di malocclusione dentale può essere proposta una seduta di molaggio selettivo (rimodellamento della superficie dei denti con strumenti rotanti tramite rimozione di un sottile strato di smalto) per controllare e migliorare l’intercuspidazione delle arcate dentarie, e a volte un percorso di ortodonzia per riallineare i denti.

Spesso  l’utilizzo di un bite (dispositivo intraorale rimovibile in resina che può essere progettato sia per l’arcata superiore che per l’arcata inferiore da usarsi soprattutto durante la notte), assicurando un’occlusione dentale corretta, può essere importante per risolvere o migliorare la sintomatologia.

Buoni risultati si ottengono dalla massoterapia decontratturante che con varie tecniche di massaggio può dare sollievo al dolore.

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